Champagnat: visto dagli occhi dell’ex alunno Matteo Bruzzo Galloni
Cari followers che amo l’ Istituto Champagnat penso lo abbiate già capito, ora ho deciso di intervistare qualche ex alunno per sapere cosa pensano di questa scuola e di come hanno vissuto il Loro percorso scolastico!
E chi sarà il primo se non una delle “mie penne” di questo blog?
Matteo Bruzzo Galloni, un ex alunno a cui non nascondo essere molto affezionata, ragazzo eccellente da un punto di vista didattico ma anche di spessore umano e di grande sensibilità. Io credo in Lui e in ciò che farà “da grande” da quando aveva 6 anni, oggi é il nostro redattore nel mondo per le tendenze moda e lyfestile con capacità di analisi e sintesi fantastica.
Lo confesso … Matteo é un mio cocco e Vi assicuro che tra qualche anno ne sentiremo parlare!!! E bene!!!
Ecco a Te la parola mio caro Matteo …
Ti ringrazio Mariangela per le belle parole che hai speso sul mio conto, mi auguro con tutto il cuore di riuscire a non deludere tutte queste aspettative!!
Ma veniamo al motivo per cui oggi stranamente parlo di qualcosa che non sia moda, spettacolo o lifestyle. Tante volte ho desiderato scrivere qualcosa su quella che è stata non soltanto la mia scuola, ma quasi la mia famiglia, per ben 13 anni. Perciò, quando il mio “boss” Mariangela mi ha telefonato mentre ero in quel di Milano tra una lezione e l’altra di università (per chi fosse interessato sto frequentando il primo anno di specialistica all’Università Bocconi dopo essermi laureato in triennale l’anno scorso sempre in Bocconi), ho subito accettato di buon grado.
Già soltanto il fatto che abbia trascorso ben più di metà della mia vita all’interno della stessa scuola penso possa far capire quanto io ci sia affezionato e soprattutto quanto bello possa essere il mio giudizio e quello dei miei genitori per aver scelto la stessa scuola non una, non due bensì tre volte.
Dopo otto anni di Champagnat (elementari e medie), in cui chiaramente hanno scelto i miei genitori la scuola dove sarei andato, anche per me arrivò il momento di prendere una decisione, e posso dire di non aver avuto la minima esitazione sul rimanere nella stessa scuola. Tanti fattori hanno giocato a favore dello Champagnat, a cominciare ovviamente dai miei amici e dall’abitudine, ma il peso maggiore penso di poterlo attribuire all’ambiente fantastico.
Allo Champagnat ho trovato una seconda famiglia, una seconda casa. Ho trovato amici fantastici (tutt’ora la maggior parte dei miei amici li ho conosciuti tra i corridoi di scuola), un’istruzione che reputo di ottimo livello, professori disponibili e che davvero ci tengono. Uno dei punti di forza di questa scuola è la sensazione che si prova ad andarci.
Allo Champagnat non sei un numero (e nemmeno una retta come invece molti pensano, giusto per essere chiari), sei una persona, e per di più una persona con delle proprie idee, delle emozioni e dei sentimenti. Allo Champagnat tutti, a partire dai professori, passando per gli addetti alle pulizie, le persone impiegate in segreteria o in mensa, sanno qual’è il tuo nome. Ti mostrano affetto e si preoccupano per te come persona, non solo come cervello da riempire di nozioni ed esaminare.
Quello che sto per dire è una mia opinione personale, e non vorrei che nessuno si sentisse obbligato a condividerla, ma mi sembra giusto rendervi partecipi. Io penso che l’istruzione sia di fondamentale importanza nelle vite di tutte i ragazzi, ma penso che ancor più importante sia l’imparare a vivere, l’imparare i valori della vita quali l’amore, la gentilezza, l’amicizia, la complicità. E allo Champagnat ho trovato tutti questi valori.
E’ stato lo Champagnat ad insegnarmi per davvero cosa sia l’amicizia, ho imparato come gestire un rapporto umano. Perché per quanto sia importante conoscere e sapere, il mondo è comunque fatto di persone, e per altro non per ultimo viene l’importanza di sapere gestire i rapporti umani anche nel mondo del lavoro. Questo è il valore aggiunto che ho trovato allo Champagnat, insieme a molte altre cose, ma per raccontarvele tutte dovrei stare qui a scrivere per almeno due giorni.
Se penso alla scuola che ho frequentato per 13 anni, il mio ricordo è senza dubbio un ricordo pieno di gioia, di serenità, di amore, di amicizia.
Sicuramente io sono stato particolarmente fortunato, grazie alla combinazione di una serie di elementi favorevoli che difficilmente si allineano in questo modo, ma sono comunque convinto del fatto che nessun altra scuola avrebbe potuto farmi vivere quei 13 anni nel modo in cui li ho vissuti. E di questo devo ringraziare con tutto il cuore i miei compagni, i miei professori, il mio preside, e tutte le persone che all’interno di quella scuola hanno contribuito a creare una così bella esperienza. Se potessi tornare indietro, rifarei la mia scelta mille volte, così come mi auguro un giorno che i miei figli potranno frequentare la stessa scuola che ho frequentato io, e vivere le stesse forti emozioni che ho provato io (per altro adesso c’è anche la scuola materna, cosa che purtroppo ai miei tempi non c’era, altrimenti avrei obbligato mia madre a mandarmici dalla culla).
Penso che tutti voi abbiate ormai capito quanto anche io sia un grande fan dello Champagnat, ma se per caso aveste qualsiasi dubbio o solo curiosità, sarò felice di rispondere ad un vostro messaggio!
E, come diciamo tra i banchi e tra i campi sportivi, “Forza Champa!”.
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