Vini tra il mare e il cielo
eccomi tornata! Questa volta vi porto nell’estremo levante Ligure, proprio li dove non si capisce mai quale sia la fine della Liguria e l’inizio della Toscana: tra le colline dei Colli di Luni.
Per la precisione vi conduco in una delle più prestigiose cantine della zona: l’Azienda Agricola Giacomelli.
L’Az. Agr. Giacomelli produce 100.000 bottiglie e dal 1993 viene gestita da Roberto Petacchi.
E’ tra le più premiate nelle guide enologiche, quest’anno i suoi vermentini hanno fatto incetta di premi, l’ultimo dei quali gli è stato comunicato proprio durante la nostra chiacchierata, eppure Roberto sembra non accorgersene neanche, lavora tanto, sorride ancor di più e sprona i suoi collaboratori con garbo e dolcezza.
Vorrei parlarvi di tutti i vini ma come sempre mi piace concentrarmi su uno e farvi innamorare attraverso i miei occhi, il mio olfatto e il mio palato!
Boboli nasce in un vigneto con viti ultracentenarie, è un vermentino che si stacca dalla classicità grazie alla presenza di una piccola percentuale di Malvasia che lo rende più aromatico.
Il Vermentino è un vitigno in grado di dare eleganza, buona potenza e se ben curato una buona freschezza.
La Malvasia, è proprio quel famoso vitigno con cui si producono vini passiti pieni di profumi floreali, agrumati e fruttati.
È la presenza di entrambi i vitigni all’interno del vigneto ad aver convinto Roberto a rispettare il volere della natura, in ottemperanza alle normative che regolano la denominazione, e produrre Boboli: 90% Vermentino 10% Malvasia.
Nel calice Boboli si veste di giallo paglierino luminoso, il naso ti conquista subito con sentori di floreali e di frutti esotici e con un richiamo alla pesca tabacchiera, mela, fiori bianchi gelsomino, zagara, ginestra, e una nota iodata a chiudere il corredo olfattivo.
In bocca è un vino di carattere, un bel corpo che riempie il palato con vellutata morbidezza e l’epilogo è sapido e asciutto con richiami costanti a note agrumate ed erbe mediterranee.
Un vermentino che ti fa pensare a un coniglio con olive taggiasche, capperi, olio e qualche pomodorino (non troppi).
Come sempre bravo Roberto perché i tuoi vini riescono ad esprimere ciò che sei!
A cura di: Letizia Miraudo
Per saperne di più:
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