Andar per Botteghe Storiche con Mariangela Guido: Trattoria detta “del Bruxaboschi”
Potevo non iniziare dai miei amici del Bruxaboschi? Mai!
Da più di 150 anni è una vera e propria istituzione della gastronomia genovese. Lo sapete bene cari followers.
E’ stata aperta da Giovanni Battista Peirano, detto il “Bruxaboschi“insieme alla moglie Rosa, nel 1862 a San Desiderio, meta allora delle vacanze di molti genovesi che utilizzavano per il trasporto proprio la carrozza e i cavalli del Bruxaboschi.
Sapete quanto io sia legata a questa storica trattoria, vero? Ai fornelli e tra i tavoli c’è la stessa famiglia da cinque generazioni!
A continuare l’attività di G.B Peirano, allora fu la figlia Gemma con il marito Ernesto.
Oggi la tradizione famigliare, è portata avanti dalle figlie Ada e Ivana e dai nipoti Matteo e Giovanni, fratelli con l’arte della ristorazione nel dna.
La trattoria, (che ha la stessa età dell’Italia unita) è sempre uguale, almeno nella sua tradizione: si respira un’atmosfera fantastica che sa di antico è rimasta nell’edificio originario in pietra, con il grande ippocastano che abbraccia con i suoi rami ristorante e veranda.
All’interno delle credenze dell’Ottocento e appesi alle pareti si trovano ancora antichi strumenti ed utensili da cucina, ceramiche antiche, alcuni ancora risalenti agli inizi dell’attività. Si dice che Giuseppe Mazzini e i fratelli Ruffini, tra funghi, fritto misto e picagge matte al pesto, congiuravano segretamente nella saletta della trattoria.
E così, la trattoria che ha visto l’unità d’Italia, ora ce la godiamo noi tutto l’anno, genovesi fortunati, nei pranzi e nelle cene “fuori porta”, ma ad un minuto dal centro città.
Per saperne di più:
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