Sapete quelle favole di Disney in cui i protagonisti hanno una valigia piena carica di segreti … magie … meraviglie inedite …
Beh, io adoro Mary Poppins, ma anche Mago Merlino non era da meno …
E perchè Eta Beta? Da quella valigia usciva di tutto, utile in mille occasioni.
Ancora oggi le valige, sopratutto quelle ricche di storia mi affascinano, come quella che potete scorgere andando nel negozio di Bonino 1933, magari appoggiata a terra.
Dapprima Giuseppe, poi Alberto fino ad arrivare a Roberto l’hanno usata, dal 1933 ad oggi, a Genova, un super eroe dello stile, il sarto con la valigia: Italia, Francia, Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti, Paesi Bassi, lui arriva dove c’è necessità.
La valigia di Roberto è quella del nonno, non perché non ne abbia altre più moderne, ma perché è piena di storia, logora di viaggi, sformata dal tempo e dal peso. Chissà quanto bagaglio ha, quella valigia del sarto. Contiene meraviglie stilistiche, contiene colori, sete, cotoni, contiene lo stile di chi chiama. E lui arriva, il sarto con la valigia, pronto a far luccicare gli occhi di business men dell’economia mondiale troppo impegnati per riuscire a gironzolare alla ricerca dell’abito perfetto.
Dieci minuti di attesa, dovunque voi siate: in casa, in ufficio o in barca, dieci minuti per fare di quella stanza il vostro negozio personale.
Il sarto con la valigia sfodera i suoi racconti, racconti sullo stile, sul perché di una pochette, di un papillon o di una bretella. Vi fa entrare nel suo mondo che poi piano piano diventa anche il vostro.
Insomma, amici, mi piace questa idea romantica, un po’ d’antan, che avvolge la valigia che da Bonino 1933 si tramanda da generazioni. Mi piace l’idea della valigia “magica” da dove esce il sapore di stili antichi di manifatture di un tempo del Made in Italy.
Bonino 1933, se … la classe non è acqua.
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