Nations League, l’Italia è giovane e bella
25,9. È la media età degli undici titolari in Bosnia-Italia, partita in cui gli azzurri (anzi, azzurrini) hanno ottenuto la prima qualificazione della storia alle semifinali di Uefa Nations League. Nel nostro campionato, per dare ulteriore valore alle cifre, solo 5 squadre su 20 hanno un’età media uguale o inferiore a quella della Nazionale di ieri sera (Milan, Cagliari, Fiorentina, Spezia e Verona).
Il 2-0 contro la Bosnia rappresenta la terza vittoria in tre partite per la Nazionale di Roberto Mancini. O meglio, in questo caso di Alberico Evani. Il ct Mancini è infatti uno dei tanti componenti azzurri che è dovuto rimanere a casa per il covid: chi come lui l’ha contratto, chi, invece, è risultato contatto stretto di positivi ed è dovuto rimanere nella cosiddetta “bolla” concordata da FIGC e governo. A questi indisponibili vanno aggiunti gli infortunati, per un totale di 21 (21!) giocatori non convocabili.
Se le premesse, dunque, non erano delle migliori, la Nazionale ha saputo fare di necessità virtù, mettendo in campo il miglior gioco dall’inizio dell’era Mancini.
Gli impegni con Polonia e Bosnia hanno fatto vedere un gruppo e sistemi di gioco collaudati, grazie anche al lavoro di alcuni club straordinariamente virtuosi.
Ad esempio, il gol del 2-0 di Berardi su assist delizioso di Locatelli è il trionfo di mister De Zerbi e del suo Sassuolo. L’upgrade di Insigne, da talento incostante a leader indiscusso, è merito anche di Gattuso. E ancora Donnarumma, sicuramente aiutato dal cambio di preparatore portieri, Acerbi, unico over 30 che non finisce mai di stupirci, Bastoni, che con Conte sembra essere definitivamente esploso, ecc.
Insomma, i risultati di un buon lavoro nelle squadre di appartenenza (finalmente!) vengono valorizzati da un allenatore che nella Nazionale sembra aver trovato la perfetta dimensione. Roberto Mancini, nella foto che abbiamo pubblicato in copertina, avrebbe voluto esserci anche lui. Tanto da averla condivisa sul suo profilo Instagram. Ma siamo sicuri che ci sarà nella prossima. E la speranza è che in mano tenga un trofeo.
Buona guarigione mister!
A cura di Tommy Imperato