La shoah e il Covid-19 … perchè la memoria non si ferma.
Cari followers, generalmente scrivo articoli leggeri, divertenti con lo scopo di tenervi compagnia.
Oggi però, è doveroso anche da parte mia, ricordare il Giorno della Memoria, fino ad oggi l’ho sempre evitato perché purtroppo anche io ho avuto persone vicino a me che sono stati in campo di concentramento.
Mio zio Natale, del 1910, deportato appunto in un campo di concentramento e poi mio padre del 1914 che ha fatto la campagna di Russia.
I racconti dello zio ma soprattutto gli oggetti dello zio sono la testimonianza di ciò che ha vissuto, quest’anno sono riuscita a parlarne, chissà se un altr’anno avrò il coraggio di aprire la vecchia scatola dello zio per toccare con mano i suoi ricordi.
Lo zio Natale è stato fortunato ad uscirne ed ha vissuto fino a 98 anni … chissà dietro ai suoi sorrisi quanta paura nascondeva!!!
Anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid che ci tiene distanti cari followers, celebreremo il Giorno della Memoria per ricordare insieme il dramma della Shoah e della Deportazione.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, per ciò non può essere solo una semplice data segnata sul calendario, ma deve accompagnarci per tutto l’anno.
Dobbiamo tutti fare in modo che sempre più le persone tengano vivo questo triste, ma importante ricordo.