Genova, un ponte del nostro tempo
Cari amici di Mariangela, ho provato un’emozione grandissima, assistendo alla prima proiezione pubblica del docufilm “Un Ponte del nostro tempo”.
Un film non facile, mesi di lavoro raccontati con una visione, la visione di oltre 1.000 uomini che hanno lavorato instancabilmente per 12 mesi consecutivi.
La storia è quella di quel maledetto 14 agosto dove hanno perso la vita 43 persone, gettando le loro famiglie nella disperazione.
Quel maledetto giorno che ha fatto si che Genova rimanesse isolata, ancor più di quanto già lo fosse … da questa tragedia Genova ha tirato fuori tutta la sua forza, la volontà per ricominciare e rinascere.
La vicepresidente della Fondazione per la cultura di Palazzo Ducale Tiziana Lazzari, è visibilmente emozionata nel mentre lo presenta.
E un po’, lo dico sinceramente, lo eravamo pure noi …
Sotto il sole e la pioggia, di notte e durante la pandemia, il cantiere del nuovo ponte San Giorgio di Genova non si è mai fermato, per edificare un’opera che resterà nella storia.
Tra cordoglio e orgoglio, i muscoli e gli ingegni di tanti uomini. “Un Ponte del nostro tempo” è il racconto di un sorprendente cantiere umano, dei sentimenti e della realizzazione di una grande idea, prima ancora che di un viadotto. Il ponte, unisce la visionarietà di Renzo Piano, passando dall’acciaio forgiato negli stabilimenti di Fincantieri.
La regia è del bravissimo Raffaello Fusaro, che coglie ogni piccola emozione negli occhi e nel cuore degli oltre 1.000 lavoratori provenienti da ogni parte d’Italia che hanno preso parte alla costruzione.
E nel film credetemi, sono tangibili le emozioni, l’impegno e l’orgoglio dei mesi di lavoro incessante che hanno portato a realizzare un progetto fatto di tante persone che avevano tutti il sogno di varare il ponte.
L’emozione è palpabile sul volto di tutti noi presenti, le musiche del maestro Danilo Rea, che ha eccezionalmente suonato dal vivo nella Radura della Memoria, sono da brivido.
Genova, forza.
A cura di : Laura Gambardella