Carattere Samp. Genoa, esordio amaro per Sheva
Si chiude un’altra giornata di Serie A. La prima per Shevchenko sulla panchina del Genoa, mentre per D’Aversa la partita contro la Salernitana rappresentava un crocevia importante.
Il messaggio, forte e chiaro, lo ha lanciato la Sampdoria: la vittoria sulla Salernitana per due reti a zero è abbondantemente meritata, frutto di una partita giocata bene sul piano dell’intensità.
Ma la vittoria di Salerno è anche figlia dei valori tecnici messi in campo dalle due squadre, e dimostra un concetto molto semplice: la Sampdoria, ‘se gioca come sa’, non deve avere problemi a salvarsi. E’ nettamente più forte delle dirette concorrenti, come Salernitana e Venezia.
Deve solo dimostrarlo con continuità e ritrovare la quadra delle primissime uscite di campionato.
Diverso discorso per il Genoa, che contro la Roma al Ferraris, nella prima di Sheva, ha obiettivamente schierato una squadra non all’altezza della Serie A.
Troppe le assenze a causa di numerosi infortuni, ma l’impressione è che questa rosa (molto ampia) sia stata costruita veramente male in estate, e che senza 3/4 titolari importanti sia veramente difficile fare risultato.
Per quel che riguarda la partita, non è stata una prestazione indecorosa. Anzi. Il Genoa avrebbe avuto anche l’occasione per andare in vantaggio, ma poi, come nel caso di Salernitana-Samp, ha vinto la squadra con più qualità.
E’ bastato uno strappo centrale di Mkhitaryan e la perla di Felix Afena per decidere le sorti della gara.
L’unica cosa che deve fare il Genoa, ora, è cercare di non perdere a Udine e fare almeno 4/5 punti fino a Natale. E poi comprare altrettanti giocatori. Altrimenti è dura.
A cura di Tommy Imperato
P.S. Tutte le foto sono prese dai canali ufficiali di Genoa e Sampdoria.