Quello che resta del Derby
È sempre difficile commentare un Derby, soprattutto se si è coinvolti emotivamente. È il mio caso, e – indovinate un po’ – non tifo per la squadra che ha vinto.
Essere genoani è di famiglia, lo è anche zia Mariangela che, da tifosa rossoblu doc, era al Ferraris con lo Zio Andrea e Alfredo a sostenere la nostra squadra del cuore.
Il 124º Derby della Lanterna è scivolato via, assegnando tre punti (meritati) alla Sampdoria. Era impossibile andasse diversamente.
Perché se da un lato è vero che le vicende extracampo, e quindi l’arresto del presidente Ferrero, abbiano sicuramente scosso l’ambiente blucerchiato, è altrettanto innegabile che la Samp sia una squadra solida, di valore, costruita per una salvezza tranquilla.
Non certo il Real Madrid, ma sicuramente una squadra competitiva: basti pensare che Quagliarella si è accomodato in panchina per 90 minuti…
Gabbiadini, Candreva, Caputo, Ekdal … sono tutti giocatori di qualità che, attualmente, il Genoa non ha.
Ecco, il Genoa … Mamma mia.
Che la squadra fosse mal costruita si sapeva. Che alcuni calciatori in organico non fossero all’altezza della Serie A si poteva immaginare. Gli infortuni? Quelli no, non si potevano prevedere.
Il Genoa paga sicuramente le assenze ma soprattutto una rosa scarsa, eredità di una gestione pessima del club. E Shevchenko, forse reo di avere poca esperienza, non sta dando una mano.
I timori comunque sono per tutti fuorché Sheva: la Sampdoria ha vinto un Derby passeggiando, il Genoa si è veramente dimostrato non all’altezza della Serie A.
Con questa squadra è inevitabile la retrocessione. Serve investire a gennaio.
A cura di Tommy Imperato
Le foto della Sampdoria sono state prese dalla loro pagina facebook e sono a cura di Simone Arveda