Cosa resta del Derby
Parlare della partita, dei 98 minuti che hanno reso questo Derby della Lanterna uno dei più drammatici e intensi di sempre, sarebbe del tutto superfluo, dal momento che in città, da due giorni, non si parla d’altro. Scriverò allora di quello che lascia questo Derby alla città, ai doriani e ai genoani.
Immagini, un susseguirsi di immagini, per i tifosi blucerchiati. Dall’esultanza di Sabiri, una delle più provocatorie degli ultimi Derby, all’impatto tra i guantoni di Audero e il pallone calciato dagli 11 metri da Criscito. Immagini che si possono sentire e riassumere in decibel in due boati, assordanti, della Sud.
Lacrime, per i tifosi genoani. Le stesse lacrime di Criscito, che al di là dei colori non meritava un epilogo del genere per la sua carriera in rossoblu. Non lo avrebbe meritato nemmeno, a parti invertite, Quagliarella. Eppure il calcio è così: a una grande gioia, quella di Audero e del popolo sampdoriano, non poteva che contrapporsi il pianto di una bandiera come il 4 rossoblu, subito dopo aver commesso l’errore più pesante della sua vita sportiva.
Ed è proprio qui che rossoblu e blucerchiato si intrecciano in un abbraccio, quello del Fair Play: Audero, eroe della Samp, che vede Criscito in lacrime a fine partite e lo bacia sulla fronte, prova a consolarlo, quasi a chiedergli scusa. Un gesto non scontato, soprattutto per la posta in palio, pesantissima, che si è aggiudicata la Sampdoria, mandando probabilmente nel baratro il Genoa.
Un gesto che, sono certo, è stato apprezzato da tutti i tifosi, che peraltro sono stati grandi protagonisti sugli spalti con coreografie, bandiere, cori, sciarpate…
“In campo ha vinto la Sampdoria, sugli spalti hanno vinto tutti” ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, al termine della partita. Una magra consolazione, di sicuro, per i tifosi del Genoa, ma parole che rendono bene l’idea di come il Derby Della Lanterna – indipendentemente da chi lo vinca – rappresenti un valore aggiunto e un motivo di vanto per tutta la città.
T.I.