Tempo di verdetti
Per la prima volta dopo 15 anni il Genoa torna in Serie B, mentre la Sampdoria festeggia con una giornata di anticipo la permanenza in Serie A.
Una retrocessione meritata per il Genoa, frutto di due gestioni ampiamente insufficienti.
La prima, quella di Preziosi, ha lasciato una squadra scarsa, inadeguata per la massima serie, e una società piena di debiti e contratti onerosi.
La seconda gestione, quella americana, ha messo a posto i conti e dato finalmente stabilità economica, ma ha completamente cannato la parte sportiva.
Il direttore Spors si è dimostrato inadatto a ricoprire il ruolo affidatogli, acquistando giocatori promettenti ma, di fatto, completamente inutili.
Ora che c’è la matematica della Serie B la delusione è sicuramente cocente, ma serve a tutti i costi resettare il prima possibile.
La nuova gestione deve levarsi le ultime, antiche scorie della gestione precedente, capire i propri errori (anche nella scelta di alcuni profili …) e non ripeterli nella serie inferiore. I soldi per risalire ci sono. Ma servono anche le competenze.
La Sampdoria, dopo un anno travagliato, è riuscita a ottenere la salvezza.
Dire che l’ha ottenuta per demeriti altrui (vedi Genoa e Cagliari) sarebbe comunque ingeneroso nei confronti di una squadra che i suoi 37 punti li ha fatti, e che ieri ha dimostrato, contro la Fiorentina, le proprie qualità.
Qualità probabilmente annebbiate dalla paura della retrocessione, dal poco tempo che aveva a disposizione l’allenatore Giampaolo per farle emergere, dal cambio di presidenza un po’ turbolento …
Tante cose non sono girate quest’anno alla Samp, ma il finale di stagione (con tanto di Derby vinto all’ultimo minuto) può essere la base per una stagione 2022/23 sicuramente più divertente. Con Giampaolo in panchina.
A cura di Tommy Imperato