Good vibes Genoa: finalmente. La Samp non va(r)
Da tempo, attorno al Genoa, non si vedeva un entusiasmo e un attaccamento del genere da parte della tifoseria.
La vittoria di Venezia (un po’ troppo sofferta, per i miei gusti) è arrivata davanti ad una cornice di pubblico fantastica (tra cui la zia Mariangela, lo zio Andrea, i miei cugini Alfredino e Annina, il fidanzato di Annina Filippo e la cugina tedesca Emilia che mi hanno scattato la foto di copertina!), una coreografia da brividi, 96 minuti di cori e vicinanza ai giocatori in campo.
Da tempo, dicevamo, non si vedeva una cosa del genere.
Finalmente, attorno al Grifone, vibrano energie positive. Sia chiaro: retrocedere in Serie B, sportivamente, è una tragedia ed è giusto non nascondersi dietro a un dito. Ma l’ambiente rossoblu è già riuscito a ripartire, con un’attitudine mentale che, in Serie A, non si era mai vista.
E speriamo allora, da tifoso rossoblu, che giocare “a vincere un campionato”, dopo tanti anni giocati a salvarsi, possa regalarci una stagione caratterizzata da weekend più sereni e meno patemi, rispetto agli anni passati. Intanto, è proprio il caso di dirlo: buona la prima.
E se il Genoa, al 95′, è stato salvato dal Var (che ha correttamente annullato un gol a Crnigoj per fuorigioco all’ultimo minuti), la Sampdoria recrimina, e fa bene.
Contro l’Atalanta arriva la prima sconfitta stagionale per 2-0. Un risultato che, sulla carta, certifica il valore superiore della rosa dell’Atalanta, ma che in realtà non rispecchia del tutto quanto visto in campo: la Sampdoria avrebbe meritato il pareggio. Soprattutto perché, nel primo tempo, il gol di Caputo annullato dal Var era regolarissimo.
E iniziare la partita con una rete di svantaggio, al Ferraris, per l’Atalanta non sarebbe stato una passeggiata …
Un vero peccato per i blucerchiati, che poco dopo si sono trovati a rincorrere (1-0 di Zapata) e non sono riusciti, nel secondo tempo, a rendersi pericolosi, anzi hanno subito fino al gol del definitivo 2-0. Bisogna però guardare al bicchiere mezzo pieno, quello che non guarda al risultato ma alla prestazione, che è stata sicuramente sufficiente.
C’è ancora da lavorare? Sì, tantissimo. Le indicazioni arrivate da questa partita, però, non sono male. Morale basso, ma testa alta in vista della prossima partita.
A cura di: Tommy Imperato