Il Genoa ingrana. Samp, testa a Cremona
Contro il Var e contro l’arbitro: il Genoa vince a Cosenza una partita che il signor Baroni e i suoi assistenti hanno provato a tutti i costi a fargli perdere, tra espulsioni ridicole e un rigore inventato.
Il Grifone ha dimostrato di avere dei giocatori fortissimi per la categoria (già lo sapevamo) e di avere davvero gli attributi (di questo non eravamo certi), come mimato dal mister Blessin a fine gara.
Sarà anche Serie B, il Cosenza sarà anche un avversario modesto, ma non è da tutti vincere giocando 60 minuti in 10 uomini, subendo per di più gol solo su rigore (inesistente).
Il Genoa lancia così un segnale alle dirette concorrenti per la promozione.
Con una giocherà sabato: è la Ternana di Lucarelli, forse la squadra più in forma del campionato.
Vietato sottovalutare una squadra del genere (soprattutto in casa sua, a Terni), ma è altrettanto vietato averne timore: il Genoa, in Serie B, faccia la voce grossa. Può e deve farlo, per tornare presto dove gli compete.
La sensazione, in casa Sampdoria, è che già sia complicato fare punti contro le dirette concorrenti per la salvezza. Figuriamoci contro la Roma, che pure ha fatto pochissimo per vincere la partita di lunedì sera.
La Samp, però, non è mai stata davvero pericolosa: ha tirato solo una volta in porta. È lo specchio di una squadra che in questo momento non può competere contro avversari più forti e in salute. Una sconfitta da archiviare in fretta, per certi versi indolore perché nessuno si aspettava un risultato diverso.
Lunedì c’è la Cremonese a Cremona: sarà la partita tra le uniche due squadre che non hanno ancora vinto in Serie A.
Il campionato è ancora lungo, ma si può già dire che chi perde rischia seriamente di soccombere.
In mezzo la Coppa Italia, un appuntamento francamente trascurabile in un momento come questo, in cui non c’è traccia di reali compratori per il club e il ritorno allo Stadio di Ferrero ha ulteriormente scaldato gli animi.
A livello societario la Sampdoria è con l’acqua alla gola, inutile girarci intorno. Invece, a livello sportivo, c’è ancora la possibilità di rialzare la testa: ma guai a tornare da Cremona senza punti.
A cura di Tommy Imperato