Ascoli-Genoa, Gilardino non ripete
Com’era quel detto su Paganini? Ecco, anche il “violino rossoblu”, mister Gilardino, non ha ripetuto ad Ascoli la vittoria ottenuta internamente contro il Sudtirol.
Allo Stadio “Cino e Lillo Del Duca” si è visto un Genoa troppo sterile e “imballato” per poter ottenere tre punti con un Ascoli modesto ma battagliero.
In questi casi, secondo me, l’equilibrio la deve far da padrone: il Genoa non era magicamente risorto dopo la vittoria di giovedì, né è tornato nel baratro con il pari di domenica.
La squadra arriva da un periodo molto difficile, l’allenatore è arrivato da una settimana ed era francamente difficile, al di là della reazione d’orgoglio con il Sudtirol, vedere grosse trasformazioni.
Il Genoa sembra aver dato fiducia a Gilardino, almeno fino a Natale, e l’unica cosa sensata da fare, come tifosi, è lasciarlo lavorare tranquillo.
Le mie perplessità riguardano la “data di scadenza”: che senso ha confermare un allenatore fino a fine mese, con il campionato che finisce a maggio e una promozione diretta (lo riscrivo, DIRETTA) da conquistare?
Secondo me, questa decisione è lo specchio di un progetto ancora non troppo definito da parte della gestione 777. La meta è chiara e ambiziosa (in termini di categoria e prestigio internazionale), i sentieri per raggiungerla non ancora tracciati.
Ad ogni modo, sperando che Gilardino riesca a conquistarsi la conferma almeno fino a fine stagione a suon di risultati, attendiamo con grande curiosità la prossima partita. Di fronte ci sarà proprio il Frosinone, primo in classifica: quale miglior test per capire il livello reale dei rossoblu?
A cura di Tommy Imperato