Wagyu e Barolo! Evviva la vita!
Arrivato nell’isola nel II secolo, il bue domestico inizialmente fu utilizzato dal popolo Giapponese solo nella lavorazione della terra per i lavori di fatica.
Il Giappone come la Liguria è una terra ostile e montuosa. La diffusione del bovino nell’intero territorio fu complicata e lenta.
Considerato animale sacro per secoli non fu allevato per uso alimentare … poi, la guerra, gli interessi economici ecc ecc ecc … obbligarono i contadini a iniziare ad allevare l’animale per nutrire prima i soldati e poi l’intera popolazione.
Ecco, come arriviamo oggi a parlare di una delle carni più prestigiose, buone e costose al mondo: il Wagyu.
Wagyu in realtà è il termine utilizzato per parlare di razze bovine giapponesi selezionate nei secoli dagli allevatori per le loro caratteristiche fisiche e organolettiche.
Poi ogni regione c’è un nome che indica l’animale, il più famoso è il Kobe.
La caratteristica di questa tipologia di carne è la marezzatura, cioè l’elevato quantità di grasso presente, non nella parte sottocutanea, ma all’interno del tessuto stesso. Alla vista la carne ha un effetto marmorizzato molto bello, con striature bianche che attraversano l’intero pezzo.
Questo fa si che la carne risulti, morbidissima, molto saporita e costosa!!!
Vi ho incuriosito??
Se è così, c’è un posto dove potete trovare questa prelibatezza ed è da Dalf Carni.
Non abbiate paura, non occorrono ricette complicate e lunghe preparazioni. Una bella bistecca Wagyu va osannata nella semplicità, come per tutti i prodotti buoni. Prendete una padella leggermente unta, a fuoco alto per pochissimi minuti a lato.
Se poi volete viziarvi totalmente e godere del piacere della tavola ricordate che, una carne così grassa ha bisogno di un bel vino rosso importante e tannico … Rimanete in Italia e compratevi una buona bottiglia del vino dei RE e del RE dei vini, il Barolo!
cin cin amici!
a cura di: Letizia Miraudo
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