Il Genoa non sa più vincere in trasferta, mentre la Sampdoria rimedia al pasticcio di Brescia e trova un’altra vittoria casalinga. Analizziamo il weekend delle due genovesi.
Brutta sconfitta esterna per il Grifone, la quarta consecutiva lontano da casa. Il Genoa cade 1-0 a Monza in una sfida noiosa ed equilibrata, accesa solo nel secondo tempo da due clamorose occasioni sui piedi di Retegui e Dragusin e dalla rete, decisiva, di Dany Mota. I rossoblù, da un lato, hanno dimostrato di non essere inferiori agli avversari, ma dall’altro hanno perso ingenuamente l’ennesima partita, per di più nei minuti finali.
L’impressione è che Gilardino, al di là della grande simpatia che nutro nei suoi confronti, sia stato superato da Palladino nella gestione dei cambi e nella lettura della partita. Un campanello d’allarme che va tenuto in grande considerazione. “Gila” nelle prossime settimane è chiamato a una prova di maturità. Non basta il ricordo festoso della straordinaria cavalcata che ha riportato il Genoa nella massima serie: è il momento di dimostrare di essere un allenatore da Serie A. Anche perché la classifica non è così benevola ed è giusto che la società e il tecnico riflettano su cosa non sta funzionando, per poi intervenire sul mercato a gennaio. Con moderazione, viste le recenti limitazioni imposte dalle NOIF…
La Sampdoria, invece, rimedia immediatamente al pasticcio di Brescia e trova la quarta vittoria consecutiva tra le mura amiche del Ferraris grazie alla doppietta di uno scatenato Sebastiano Esposito. Tre punti assolutamente meritati e un segnale importante lanciato dai blucerchiati, capaci di voltare subito pagina dopo l’infelice trasferta bresciana. La Samp è stata superiore sotto l’aspetto del gioco, dell’intensità e delle occasioni create.
Andrea Pirlo sembra sempre più a suo agio in campo e fuori, davanti ai microfoni dei giornalisti. Segno che la tensione iniziale, dovuta alla crisi di risultati, si è un po’ allentata. Il tecnico ora può lavorare con maggiore serenità e non risparmia qualche tiratina d’orecchie, come quando rispondendo a una domanda su Esposito – il migliore in campo per distacco – non si sbilancia: “Ha fatto una buona partita, però poteva fare quattro gol”. Pirlo, del resto, è fatto così: lavora tanto e pretende ancora di più. A inizio stagione le risposte dai giocatori non arrivavano, ora il vento sembra cambiato.
A cura di: Tommy Imperato