Paese che vai, cucina che trovi: come si mangia in… Polonia?
Se il clima mite genovese vi ha stancato e avete voglia di prendere una bella saccata di freddo a Capodanno, la Polonia è il posto che fa per voi!
Ebbene sì, ho festeggiato l’avvento del nuovo anno nelle gelide (e meravigliose) terre polacche, per l’esattezza a Breslavia, Varsavia e Cracovia. Tre città storiche e profondamente diverse, complice la devastazione nazista durante la seconda guerra mondiale che ha colpito, soprattutto, la capitale Varsavia, oggi interamente ricostruita.
Più uniforme invece la tradizione culinaria, sicuramente meno ricca di quella italiana, ma sorprendentemente varia e intrigante.
Da appassionato del buon cibo non ho perso occasione per assaggiare, sperimentare e, ovviamente, verificare se i ristoranti “italiani” sono veramente tali… ve ne parlo nelle prossime righe!
La cucina locale
Come vi ho anticipato, la cucina polacca non è per nulla scadente come a volte si pensa. Sicuramente può trarre in inganno il bassissimo costo dei generi di prima necessità: in un qualsiasi fast food pranzi con meno di 4€. E ovviamente mangi male. In realtà, entrando in un qualsiasi ristorante tipico vi troverete davanti a un mix di sapori e profumi del tutto nuovi. Come in tutti i posti freddi, sono diffusissime salsicce e insaccati vari, venduti come vero e proprio “street food” nelle piazze del mercato. Assolutamente da assaggiare i “pieroghi” (in foto), tortine di pasta chiusa similissimi ai ravioli, spesso servite con lardo, pancetta e cipolla. È raro trovare dei primi piatti all’altezza fuori dall’Italia. I pieroghi, in questo senso, fanno eccezione.
La cucina internazionale
La Polonia (e Varsavia in particolare) ha saputo aprire le porte della propria cucina a gusti stranieri, integrandoli all’interno della propria tradizione gastronomica. La carne, ad esempio, è spesso cucinata “all’americana”, tra hamburger, ribs, T-bone e rib-eye. Se siete dei veri carnivori D.O.C. non potete non fermarvi nei vari Hard Rock (presenti in tutte e tre le città che ho visitato). Se invece preferite una cena a lume di candela tra cucina locale e internazionale vi consiglio due posti, entrambi a Varsavia: il Soul Kitchen, locale incredibile lontano dal centro, dove potrete cenare accompagnati dalle note del pianoforte in un’atmosfera magica, e l’Opasly Tom, vicino al teatro, dove una bravissima chef polacca mixa in maniera vincente sapori autoctoni, francesi e italiani. Vi avviso però: rispetto ai piccoli ristoranti polacchi, dove con 15 euro mangi e bevi, qui si spende – almeno – il doppio.
La cucina italiana
Sì, avete capito bene: vi parlo di pizza in Polonia! Da vero amante della cucina tricolore ho cercato alcuni ristoranti gestiti da connazionali. Attenzione a non scegliere a caso: il 90% dei sedicenti ristoranti “italiani” sono gestiti da polacchi. Lo si capisce leggendo il menù, ricco di oscenità come “ruccola”, “capriciossa”, “arabiata”…
A Varsavia e Cracovia ho trovato due ristoranti italiani fantastici: Ciao Napoli, minuscola pizzeria nel centro storico di Varsavia che ha vinto il riconoscimento come miglior pizza napoletana in Europa, e “Ti amo ti”, ristorante in un quartiere periferico di Cracovia, che a differenza del primo propone anche primi e dolci tipici della nostra cucina. La pizza di entrambe i ristoranti, vi assicuro, è meglio di molte pizze mangiate a Genova. E il prezzo è veramente contenuto. Provare per credere!
Enjoy your meal! Un saluto dalla Polonia!
A cura di Tommaso Imperato
P.S. Accompagnate i vostri pasti con una buona birra polacca. Ce ne sono di tutti i tipi, dalle lager alle IPA. E meritano davvero!