Un ponte di speranza
Di quel giorno e dei giorni a seguire ricordo solo il silenzio; l’incapacità totale di rispondere a un perché.
Tutti sapevamo, tutti conoscevamo, tutti temevamo … ma nessuno pensava che la realtà potesse superare la nostra fantasia.
Il 14 Agosto rimarrà per Genova e forse per tutta l’Italia un momento infinito di sconforto, uno dei momenti più drammatici del secondo dopo guerra.
È caduto il Morandi.
Morandi … non serve altro per squarciare il petto di ognuno di noi.
Eppure … dopo alluvioni, mareggiate e frane, come sempre ci siamo rimboccati le maniche. Silenziosamente ci siamo adattati e da popolo fiero e caparbio ci stiamo ricostruendo pezzo dopo pezzo il nostro ponte verso il futuro.
Il silenzio e la morigeratezza ecco sono queste le nostre caratteristiche, non sventoliamo il dolore, non esaltiamo i nostri successi, ciononostante dovremmo riempierci il petto ed esultare per i grandi risultati che la città sta raggiungendo giorno dopo giorno. Segni di efficienza ed efficacia!
Nessuno ne parla, tra i genovesi regna il sacro tacere, ma ormai poche decine di metri ci separano dalla fine del nuovo Viadotto progettato da Renzo Piano. Un omaggio che il maestro ha deciso di donare alla città, ai chi non c’è più e a chi è rimasto.
Ancora alcuni mesi e tutti noi brinderemo alla rinascita della Superba.
Perché ve ne parlo proprio oggi? Perché il Ponte Morandi è stato il nostro CoronaVirus, ci ha annientati, sorpresi, amareggiati eppure da popolo di Camalli quali siamo, abbiamo chinato la testa in attesa di un nuovo carico da portare; e stiamo raggiungendo il nostro obiettivo.
Ecco, proviamo a unirci di nuovo: silenziosi anche questa volta. Ritroviamoci composti e volenterosi pronti ad affrontare un’altra sfida difficile, quella di ripartire dopo questa ennesima tragedia.
…zeneisi..con la i ?
Caro Gianluca, innanzitutto grazie dekl suo commento.
La i si riferisce a Zeneisi?
Si può scrivere anche zeneixi ma non mi piaceva.
Io sono una semplice blogger che cerca di scrivere con il cuore le sue idee. Mi piace che un lettore mi corregga.
Se vuole mi può spiegare meglio.
Un caro saluto.
Mariangela