Istituto Champagnat: una famiglia per sempre
Cari lettori della Mari, come ben sapete il mio rapporto con Mariangela iniziò nel lontano 2007 proprio allo Champagnat dove ho frequentato le elementari e le medie.
Nonostante molte persone non portino con se ricordi felici di quei tempi (in particolare delle medie che sono un periodo abbastanza ostico) io ne parlerò con il sorriso sulle labbra e con sincero affetto.
É proprio in quegli anni che si cresce e si scopre se stessi specialmente attraverso il confronto con gli altri.
Non potrò mai considerare lo Champagnat come una semplice ‘scuola’ ma come qualcosa di più, non mi sono mai sentita esclusa o fuori posto. Chiunque, dai professori ai bidelli mi era vicino e mi sosteneva nelle mie passioni.
Ciò che mi è rimasto da questa esperienza, perché così la identifico, è il fatto che una scuola debba necessariamente essere qualcosa di più. Non può insegnarti solo nozioni a se stanti ma deve insegnarti anche come comportarti con il mondo, deve insegnarti l’uguaglianza, il rispetto reciproco e in generale fattori che ti aiutano a maturare come persona.
All’interno dello Champagnat ho fatto esperienze bellissime che non si limitavano allo stretto banco scolastico ma andavano ben oltre permettendo a noi ragazzi di esplorare e di divertirci imparando.
Da quegli anni mi porto dietro forti amicizie (alcune più di altre certo) che so, e spero, non mi abbandoneranno mai.
Sono persone con cui sono cresciuta insieme e con cui condivido medesimi ideali e idee; sono consapevole che spesso nell’età adulta molte amicizie scompaiano ma se dopo tredici anni siamo ancora qua ad uscire e divertirci conto di farlo per il resto della mia vita!
Di aneddoti ne avrei tanti ma penso che ciò che rimarrà sempre nel mio cuore sarà il panino con la cotoletta alle 10 del mattino, quello signori era davvero uno spettacolo!
A cura di: Roberta Macciò alias Berta
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