Viaggiare (con la mente)
Cari amici, come ormai saprete, io, come la Mari, sono un amante dei viaggi, del fare nuove esperienze e sono costantemente curioso di conoscere culture e abitudini diverse dalle mie.
Per il momento, in questo periodo delicato, viaggiare è solo un ricordo felice e, nell’attesa di fare nuove e avvincenti esperienze, a me piace viaggiare con la mente, ricordare vecchi episodi e programmarne o immaginarne di nuovi.
Penso spesso ai viaggi che ho fatto con i miei amici, in Spagna o in Francia, o semplicemente in montagna. Dove non ci importava se la casa fosse troppo piccola per tutti noi, perché a noi interessava semplicemente stare insieme.
Ci sono esperienze che purtroppo sono state rimandate o inviate; a gennaio, per esempio, sarei dovuto partire per l’America in Erasmus. Mi chiedo come sarebbe cambiata la mia vita se fossi potuto partire, ma poi realizzo che non avrei potuto stringere dei rapporti di amicizia così stretti, vivermi questo momento con i miei cari ed essere vicino a loro.
Sicuramente, per portare la mente da un’altra parte, inizio a pensare ai viaggi che potremo fare in futuro, con gli amici e con la famiglia.
Andare a sciare in montagna d’inverno, andare al mare in Puglia d’estate, ad esempio, o tornare a studiare o a lavorare nella città che avevamo scelto e in cui vivevamo, con tutti i pregi e difetti. Abitudini che ci sembrano così lontane, ma che in realtà erano normalità.
Viaggiare per me è una boccata d’aria fresca, che mi aiuta a staccare per un momento dalla vita di tutti i giorni, ma che allo stesso tempo riesce a farmi ragionare e a darmi ogni volta una lezione diversa.
Quell’adrenalina quando sali su un treno o su un aereo, le emozioni che provi e tutte le diversità che incontri, sono sensazioni che non vedo l’ora di poter rivivere e che mi trasmettono una motivazione e una voglia di vivere immensa.
A cura: Fiu Cartasegna