Il Genoa a stelle e strisce, piace la Samp di D’Aversa: buon momento per le genovesi
L’appuntamento calcistico di oggi si apre con un rapido commento alle vicende societarie che hanno visto il cambio di proprietà del Genoa CFC.
La fine dell’era Preziosi, durata 18 anni, ha dato nuova linfa al Genoa.
È un dato di fatto, a prescindere dall’opinione che si abbia sulla gestione del ‘Prez’: da anni il suo intento era quello di vendere, gli ultimi campionati erano davvero sintomatici di un’amministrazione che puntava semplicemente a tirare avanti la baracca. Niente più.
Ora ci sono gli americani, un gruppo di persone entusiaste (fin troppo … piano con le dichiarazioni!) che ha portato soldi e, pare, un progetto a medio-lungo termine.
La partita con il Verona al Ferraris, densa di emozioni e gol, ha contribuito ad amplificare l’entusiasmo, solo parzialmente smorzato dal gol del pareggio ospite al 90’.
Un gol che ha fatto tornare con i piedi per terra tanti tifosi. Come a dire: “Sì, in fondo Usa, la rimonta, lo stadio pieno … tutto bello … ma siamo pur sempre il Genoa, vuoi non prendere una pera all’ultimo minuto?”.
La Sampdoria, invece, la partita con la Juventus l’ha persa un po’ prima, con il gol del 3-1 di Locatelli al 57’: Candreva, a 7 dalla fine, accorcia solo le distanze.
Ma la Sampdoria targata D’Aversa ha dato segnali positivi, dopo la brutta sconfitta per 4-0 contro il Napoli (un passivo comunque troppo pesante).
Una prova di carattere, seppur infruttuosa, che fa ben sperare per il futuro: contro avversari alla portata la Samp, per il momento, non ha mai perso.
Una caratteristica che accomuna D’Aversa a Ballardini, due allenatori non spettacolari ma che hanno chiari in testa gli obiettivi stagionali e, spesso, li raggiungono senza troppi patemi.
Dove c’è da lavorare in casa blucerchiata? Sugli esterni. Candreva è un fuoriclasse, si sapeva, ma Murru, Depaoli e anche Bereszynski, contro la Juventus, hanno disputato una partita insufficiente. Per essere protagonisti in Serie A serve altro, serve di più.
A cura di Tommy Imperato