Amaro Camatti sul tetto del mondo!
Cari Lettori del Mariangela Guido Blog, perdonerete questo articolo che nasce da un moto d’orgoglio e dal classico campanilismo puramente italiano!
Infatti nell’anno 2023 a ben 99 anni l’amaro Camatti vince tre riconoscimenti che lo portano sul tetto del mondo come:
- Migliore amaro italiano del mondo
- Migliore liquore alle erbe d’Italia
- Medaglia d’oro tra gli amari italiani
La competizione che ha assegnato questi riconoscimenti è la World Liqueur Awards, una delle più importanti competizioni di riferimento per i professionisti del settore Spirits e Mixology a livello mondiale.
Il premio va a gratificare la tradizione e la storia di un’azienda che ha attraversato un secolo conquistando l’Italia e oggi anche l’Europa, l’America arrivando fino in Oceania.
L’amaro Camatti frutto di una ricetta segreta è ancora prodotto con l’idea artigianale del fondatore Umberto Briganti: erbe aromatiche e radici, acqua e zucchero.
Un procedimento fatto di selezione delle materie prime, filtrazioni, affinamenti e tanto amore.
Nato nel 1924 a Recco il Camatti dopo solo 10 anni di produzione era già stato insignito dello stemma reale sabaudo e la sua popolarità aveva già conquistato l’Italia.
Gli anni della guerra hanno creato non pochi disagi all’azienda che si è vista sequestrare lo stabilimento e arrestare quindi la produzione. La storia ci dice che neanche la guerra ha fermato la determinazione della famiglia, che per tre generazioni ha guidato l’impresa.
Oggi Amaro Camatti è un marchio di Sangallo Distilleria Cinque Terre che ha portato i profumi liguri a conquistare il tetto del mondo.
Non so voi, ma io a fine pasto in qualsiasi ristorante mi trovi nella provincia, un bicchierino di Camatti lo chiedo sempre volentieri! Profumi che rianimano lo spirito, mai invadenti ma pungenti e persistenti, come i Liguri!
Un sorso che genera sempre un sorriso, regale, elegante ma anche versatile e buono da bere sempre insomma!
Complimenti a questa realtà che ci rende ancora una volta orgogliosi di essere Liguri!
a cura di: Letizia Miraudo