A Genova dal 1905, l’Istituto Champagnat è un’istituzione scolastica paritaria, di ispirazione cattolica. Una scuola che si articola su quattro plessi scolastici: materna, primaria, secondaria di 1°grado (media) e secondaria di 2°grado (liceo scientifico europeo). L’obiettivo è quello di rendere ogni alunno protagonista e non spettatore della propria esperienza scolastica. L’allievo, nel corso del suo percorso scolastico viene, dal docente che lo affianca, stimolato e incoraggiato cercando di migliorare l’autostima e l’accettazione di sè.
Oggi affrontiamo i temi legati alla Scuola Media e al Liceo con il Professor MASSIMO BANAUDI, Preside dell’ Istituto Champagnat.
Molti genovesi che hanno frequentato il Vostro Istituto si sono realizzati nella vita e nel mondo del lavoro. Qual è il segreto?
Una scuola centenaria si deve basare su colonne solide ed importanti: una sana radice cristiana e un forte attaccamento ai valori di cittadinanza. Lo Champagnat è una famiglia che aiuta a crescere bene e con uno sguardo rivolto al futuro.
Quanto è importante la scelta dei docenti?
Spesso si dice che il centro della scuola sia l’alunno, ma perché ciò avvenga devono esserci intorno a lui le persone giuste, con la mente, il cuore e le mani: tre dimensioni fondamentali che spesso ha ricordato anche Papa Francesco.
Il 6 giugno ricorre la festa di San Marcellino Champagnat. Per quell’occasione avete previsto novità importanti?
Si, ci sarà la presentazione ai media, alle famiglie e al Consiglio d’Istituto di un progetto innovativo che partirà nell’anno scolastico 2018/19. Si tratta dell’apertura di una nuova Scuola Secondaria, mantenendo sempre il Liceo Scientifico Europeo. Verrà offerta anche la possibilità di accedere a un Istituto Tecnico/Economico che avrà un focus speciale sull’aspetto internazionale del marketing, del turismo e del trading. In pratica sarà una scuola di nuova impostazione che offrirà una grande apertura nel campo del lavoro, grazie alla possibilità di apprendere già dal primo anno lingue straniere tra cui l’inglese, lo spagnolo e il cinese.
Ci può parlare dello scambio di studenti nelle vostre sedi a livello mondiale?
Le nostre scuole che sono diffuse in 80 Paesi, per cui abbiamo la possibilità di spostare i nostri allievi, per una settimana o quindici giorni all’anno, in realtà diverse da quella genovese. Abbiamo iniziato quest’anno con un interscambio con Siviglia e Chicago: la cosa più importante è che i ragazzi sono tornati entusiasti per aver intrapreso amicizie e conosciuto nuove realtà.
Voi avete anche professori di madrelingua?
Si è così, abbiamo professori in ogni singolo ordine di scuola e nel progetto futuro di trasformazione ne stiamo cercando altri, perché riteniamo che questo tipo di esperienze aprano i nostri ragazzi alla conoscenza della realtà mondiale.
Professore, infine possiamo dire che questo è un altro passo in avanti per l’Istituto che presiede?
E’ quello che cerchiamo di fare: usare la nostra tradizione con la presenza di scuole sparse per il mondo, per poter offrire ai nostri giovani un’apertura mentale, un orizzonte di incontri e di scambi che favorisca un cittadino planetario, aperto al mondo. In tempo di muri e di chiusure mi sembra una sfida educativa importante.
Grazie Signor Preside per questa bella chiacchierata…buona festa della scuola!
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A cura di: Beppe Nuti
