Followers di Mariangela, ve lo dico in anticipo, questo articolo è ostico… molto ostico… Ma non posso tirarmi indietro e devo assolutamente parlarne.
Diciamo che io e il codice stradale non andiamo molto d’accordo.. Mio marito alle mie molteplici domande sul significato di qualche cartello stradale, mi guarda con un occhio tra lo sconfortato e l’imbarazzato e mi chiede chi mi ha dato la patente! Ecco perchè prediligo gli spostamenti in bici o a piedi..
Nei miei articoli più volte ho accennato a un uso responsabile del vino. Oggi più che mai con il nuovo codice della strada rimarco il concetto.
Il vino è la mia passione, il mio più grande amore dopo la mia famiglia. Il vino è affascinante e lusinghiero, è storia e cultura, è arte e lavoro ma è anche subdolo e pericoloso.
Come tutti sappiamo può creare dipendenza come le droghe… e data la sua disponibilità e legalità è a tutti gli effetti forse più pericoloso di una droga.
Quindi occhio! Bevete poco per bere bene.
Questo nuovo codice, nella realtà non ha cambiato i limiti ma aumentato le sanzioni; sono d’accordo? Bho! Forse si, alla fine chi guida ubriaco è un pericolo per la società. Sono d’accordo? Bho! Forse no! Perchè il terrorismo mediatico creato intorno a questa disposizione, ha messo in seria difficoltà amici ristoratori in primis e di conseguenza cari compagni di viaggio produttori e rappresentanti che si trovano oggi a vedere un crollo forte delle vendite.
Come uscirne? Non ho la soluzione ma insomma Followers di Mariangela, non rinunciate a una bottiglia di vino di qualità! Il consiglio migliore è bevete con coscienza, scegliendo di consumare a pasto un ottimo bicchiere di vino senza esagerare; per accompagnare il cibo, per creare piacere e condivisione e se vi mettete alla guida…bhe fermatevi al primo!
I vostri commensali che non hanno la sfortuna di guidare potranno godersi la serata con più disinvoltura…
La nostra libertà è libertà quando crea del bene a noi stessi e agli altri.
La legge non proibisce di bervi un calice di vino… ma vi invita caldamente a farlo con la testa.
Cin cin!
A cura di: Letizia Miraudo