TIM- Diversity and Inclusion Week : La Violenza e il Femminicidio
Carissimi Followers è la prima volta da quando ho aperto questo Blog, che ho avuto difficoltà a scrivere un articolo dopo una splendida conferenza a cui ho partecipato il 13 dicembre 2017 organizzata da Tim e coordinata da Stefano Marchi.
Tim ogni anno dedica una settimana di eventi “Diversity and Inclusion Week” per trattare argomenti che racchiudono le diverse sfaccettature di pensiero, religione, e cultura.
Sapete perché? L’argomento trattato era a me vicino, forse troppo vicino e ho avuto bisogno di due mesi per metabolizzare e aprire un cassetto chiuso al dolore e alle sofferenze di violenze subite da 2 Donne a me vicino: la mamma di mia sorella Maria Teresa, mamma Rosa e la mia mamma Marisa: io e Maria Teresa eravamo sorelle solo di papà, non per questo non unite, unitissime!
All’età di 55 anni trovo il coraggio di scrivere nero su bianco che mio Papà é stato un uomo violento, violento con la prima moglie Rosa, con la sua prima figlia Maria Teresa, con la seconda moglie Marisa e con la sua seconda figlia Mariangela, ma ciò nonostante l’ho amato, sono corsa al suo capezzale quando è mancato e gli ho voluto tanto bene.
All’incontro, intitolato “Splendi più che puoi”, hanno preso parte la scrittrice genovese Sara Rattaro autrice del libro dedicato alla violenza che da il nome all’ incontro e la psicoterapeuta e sessuologa Francesca Trucco.
Il libro, Splendi più che puoi di Sara Rattaro racconta la storia vera di un amore sbagliato. L’amore malato tra Emma e Marco, uomo maturo e di grande fascino con cui si sposerà . Questo rapporto si trasformerà in una serie di violenze fisiche e psicologiche.
Emma subirà per 6 lunghi anni prima di reagire per amore della figlia Martina.Vive segregata e senza speranza di riacquistare la sua dignità. I suoi genitori, sua figlia e un nuovo amore, la aiuteranno a liberarsi dal suo persecutore.
La storia di Emma è la storia delle tante donne di cui leggiamo in questi giorni sui giornali: Jessica…Pamela… centinaia di donne che in Italia vengono uccise da qualcuno che le conosce bene, le umilia, le denigra, le ostacola nella loro indipendenza economica.
E poi le mille giustificazioni, donne confuse, destabilizzate dall’uomo amato. Inizia così con uno schiaffo, una spinta, poi le scuse un bacio e poi..la morte il massacro.
Sara con le sue parole semplici, e i suoi concetti ben chiari assieme a Francesca Trucco, ci parla delle ferite profonde dell’anima, quelle che non si cancellano: non ci si salva da soli bisogna farsi aiutare, rivolgersi ai centri antiviolenza. La legge contro il femminicidio e la violenza sulle donne ci tutela . E forse la mia mamma e la mamma di mia sorella a quei tempi, teniamo presente che mia mamma è mancata 40 anni fa e ovviamente la mamma di mia sorella prima, non avevano la possibilità di chiedere aiuto. Mia sorella è stata fortunata, con un compagno di vita che l’ ha aiutata molto. E io, dopo la morte di mia mamma ho resistito in casa con un padre violento dai 14 ai 19 anni ma poi sono scappata da casa e con una grande forza ho avuto il coraggio di farmi aiutare e grazie a questo a 29 anni sono riuscita a creare la mia attuale famiglia solida e con dei valori.
Con Sara e Francesca affrontiamo anche il tema del ruolo di genitore responsabile della crescita dei figli. Come conciliare la crescita dei figli con l’attività lavorativa e con le opportunità di carriera: rinunciare al lavoro per i figli o rinunciare ai figli per lavoro? Il senso di colpa, perdere momenti importanti : ma è davvero così? Una madre che lavora è importante e gratificata, non è la quantità del tempo passato assieme ai nostri figli ma la qualità, cercare di trasmettere un regime educativo adeguato, indistintamente se maschi o femmine.
Cari amici, onestamente mi date tantissime soddisfazioni , ormai siete tanti, tantissimi oltre 20.ooo che mi seguite e se io oggi mi sono aperta con Voi l’ho fatto serenamente, con il cuore in mano. Forse mi avrete trovato meno allegra e pimpante del solito…ma sono felice di averlo fatto. E’ un piccolo passo.
Forza, Superdonne.
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